Quando spiega il progetto e le persone che ruotano attorno a Charme, la management company («e non un fondo», come tiene a precisare) che ha appena rilevato il 30% di Poltrona Frau, Luca Cordero di Montezemolo sottolinea, come scandendole, alcune parole: amici, imprenditori, leader nel loro settore d'attività, qualità. Identikit che rispondono ai nomi di Diego Della Valle, l'industriale marchigiano delle Tod's; Vittorio Merloni, dell'omonima azienda di elettrodomestici; Lorenzo Gorgoni, il fondatore della Banca del Salento oggi confluita nel Monte dei Paschi di Siena; la bolognese Isabella Seragnoli (gruppo Gd); Nerio Alessandri, di Technogym; Gianni Punzo, del Cis di Nola. Oltre alle famiglie Mariaj e Montinari. Insomma, un sorta di club con solide radici nel territorio e composto da persone (soprattutto alcune) impegnate in primo piano nella vita economica del Paese. Un club, per inciso, che potrebbe presto accogliere qualche nuovo partecipante dello stesso livello.
E che ha già in mente nuove operazioni, ma con calma, non prima della seconda metà del 2004. Montezemolo rimarca, poi, un altro concetto: ricambio generazionale. In virtù del quale sarà suo figlio, Matteo, a occuparsi in prima persona dell'avventura Charme. E che magari, in futuro, potrebbe coinvolgere anche le nuove generazioni di almeno alcuni dei soci di oggi. «Charme non ha bisogno di farsi conoscere, abbiamo una forte visibilità a prescindere dalle operazioni che facciamo, mentre ci sono fondi che sono stati costretti a muoversi, a prendere aziende magari piccole, o in crisi o che erano da tempo sul mercato», dice Matteo Montezemolo. Il tema dell'immagine e della riconoscibilità non è indifferente rispetto al settore di cui si tratta. Sono, questi, tempi in cui si parla molto di «made in Italy», cioè di quel comparto che rappresenta l'ossatura dell'industria italiana e che più di tutti gli altri ha contribuito a creare, prima, e tenere alta, poi, l'immagine del Paese sui mercati internazionali.
Ma oggi il «made in Italy» sta soffrendo, stretto tra la concorrenza di Paesi emergenti come la Cina, la crisi economica che ha dominato l'economia mondiale negli ultimi tre anni e la mancanza di un ricambio, creativo e manageriale, che si sente in particolar modo nel settore «principe» del made in Italy che è la moda. Proprio i temi a cui Montezemolo ha fatto riferimento direttamente nel presentare la prima acquisizione realizzata da Charme (per ora solo il 30% di Frau ma non è detto che questo sarà l'assetto futuro). Il presidente della Ferrari e con la sua famiglia punto di riferimento di Charme (la gestione è affidata alla Montezemolo & Partners) ha, infatti, ricordato «lo spirito di sistema che manca al Paese» e «le continue litigiosità che costringono il Paese all'immobilismo». Di Frau ha sottolineato il fatto di essere «un vero protagonista dell'Italia bella, creativa, che ha forti radici nel territorio ma finestre aperte sul mondo, artigianalità e tecnologia».
Estratto da CorrierEconomia del 20/10/03 a cura di Pambianconews