L'industria italiana dell'occhialeria, leader sui mercati internazionali nel segmento di prodotto medio-alto e lusso, continua a risentire della crisi economica internazionale e sconta la brusca frenata dei consumi che, dal mercato americano, si è estesa ai mercati asiatici ed europei. A peggiorare la situazione contribuiscono fattori contingenti e strutturali quali la forza dell'euro rispetto al dollaro, la forte competizione con i paesi produttori emergenti, le forme di protezionismo all'export in molti paesi extra CE dove vige una politica di forti dazi dogali, la contraffazione dei marchi e brevetti.
Ne deriva che il primo semestre 2003 ha chiuso con un export pari a 795 milioni di euro, il 2,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2002 e le importazioni hanno registrato -11,6%, per un valore di 215 milioni di euro. Quest'ultimo dato sottolinea, per altro, come la stessa economia italiana sia in frenata sulla domanda interna.
Il risultato al ribasso segnato dalle esportazioni è influenzato soprattutto dalla flessione del 6,1% rilevata dagli occhiali da sole (per un valore di 471 milioni di euro) in parte moderata dalla crescita delle montature del 3,1% (a 304 milioni di euro). Si sperava in una ripresa dei consumi dopo la fine del conflitto in Iraq, ma la situazione ha continuato a peggiorare.
Tutti i comparti del made in Italy della moda e del lusso, e quindi anche l'occhialeria, stanno vivendo un momento di forte crisi, dove sono coinvolte tutte le aziende, non solo le Pmi; ma la situazione diventa ancor più grave in quanto il settore dell'occhialeria si compone soprattutto di realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni concentrate nel distretto di Belluno ,circa l'80% dell'intera produzione nazionale, e sono soprattutto queste ultime a essere più penalizzate.
Estratto da Eyesway.com del 16/10/03 a cura di Pambianconews