Buone notizie per lo sportswear uomo, meno buone per l'abbigliamento donna: è quanto emerge da un rapporto di una società di ricerca che ha analizzato i dati relativi ai due comparti della moda per il 2002, avanzando alcune previsioni per il 2003.
La stima per i risultati di fine anno indica un andamento sostanzialmente in linea con l'anno passato: lo sportswear continua la crescita che dovrebbe attestarsi intorno all'1,5% mentre l'abbigliamento per donna è previsto ancora in calo: -3,7%, con una tendenza di medio periodo, però, di ripresa, sostengono gli analisti della società.
Per quanto riguarda l'anno passato, il rapporto mette in evidenza un rallentamento dello sportswear maschile, il cui trend produttivo, tuttavia, resta positivo (+2,3% sul 2001), toccando i 4.518 milioni di euro, trainato dal mercato italiano (+1,9%). Quanto alle esportazioni emerge che la crisi dei mercati tedesco e americano è compensata dal forte sviluppo di nuovi sbocchi, come il Nord e l'Est Europa. Diversa la situazione dell'abbigliamento donna: dopo un biennio di crescita, nel 2002 si è arrestata la fase di sviluppo dell'attività produttiva, che ha concluso l'anno a 13.392 milioni di euro, confermandosi il comparto più rilevante del made in Italy, ma restando sostanzialmente invariato rispetto al 2001. Le cause sono soprattutto tre: rallentamento del mercato interno (cresciuto solo del 2,6%), caduta dell'export (-5,1%) e progressiva crescita della delocalizzazione.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10/10/03 a cura di Pambianconews