La moda francese teme di essere rimasta un po' indietro nella conquista del mercato cinese, ha paura che gli italiani siano in vantaggio e ha deciso di corteggiare con tutti i mezzi quello che, tra pochi anni, sarà, dicono, un vero Eldorado per i prodotti di lusso. Per stringere i rapporti con quell'immenso paese, i francesi hanno quindi deciso, nell'ambito dell'Anno della Cina (da ottobre 2003 a luglio 2004, seguito poi dall'Anno della Francia in Cina) di ospitare anche una sfilata di stilisti cinesi, lunedì prossimo al Carrousel du Louvre, in occasione delle passerelle del pret-a-porter.
Secondo Didier Grumbach, presidente della Camera della moda francese, ''è importante familiarizzare con le aziende cinesi, perchè quel paese sarà un partner importante delle nostre società''. I marchi italiani sono riusciti finora a farsi conoscere meglio di quelli francesi perchè sono andati in Cina prima, spiega Christine Zhao, consulente per la Cina presso la Chambre. Le griffe francesi come Chanel, Dior, Hermes, sono note in Cina, ma hanno un'aurea di inarrivabilità che invece i marchi italiani non possiedono, a tutto vantaggio della loro penetrazione nel nuovo mercato: questo dicono i francesi che si preparano a dar battaglia.
Attualmente, fanno notare dal Comitè Colbert, che riunisce 65 grandi maison, il mercato del lusso cinese riguarda l'1% della popolazione, circa 12 milioni di persone. Nei prossimi dieci anni, con i ritmi di crescita economica del 10% circa, l'espansione sarà incredibile. Già ora gli aderenti al Comitè Colbert realizzano in Cina dal 2% all'8% del proprio fatturato. Quasi tutti i marchi francesi cercano partner in Cina, aprono negozi e predispongono piani di sviluppo. Louis Vuitton, per esempio, ha aperto il primo negozio a Pechino nel 1992 e ora si appresta a inaugurare il nono, e il secondo a Canton. Anche Jean Paul Gaultier aprirà una boutique a Taiwan e la griffe è convinta che sia il momento di investire molto in Cina. Kenzo (gruppo Lvmh) aprirà 4 nuovi punti vendita entro la primavera.
Estratto da Ansa.it del 8/10/03 a cura di Pambianconews