Sfida cruciale per Ideacomo, ultimo appuntamento del calendario tessile europeo, che da domani a venerdì presenterà a Villa Erba le collezioni autunno-inverno 2004-2005. Il difficile momento che il settore sta attraversando ha ridotto a 55 il numero degli espositori, contro i 62 della passata primavera e i 69 di ottobre 2003. Ma è soprattutto l'incognita delle presenze a pesare sulla 58� edizione della vetrina lariana. «Non è il calo dei partecipanti che più mi preoccupa, spiega il presidente, Beppe Pisani. Dovendo infatti tagliare i costi, quest'anno molte aziende hanno deciso di presentare i loro campionari solo a Première Vision, penalizzando i saloni italiani. Come le altre manifestazioni, quindi, anche Ideacomo ne ha sofferto le conseguenze. C'è da dire, inoltre, che sono usciti soprattutto produttori di accessori, in parte rimpiazzati da tessitori, più consoni al nostro tipo d'offerta».
E' la risposta della clientela a dar maggior pensiero all'industriale: «Rischiamo, come è appena successo a Prato Expo, di pagare i riflessi negativi di un mercato ancora in difficoltà. E' vero che qualcosa si sta muovendo, ma i segnali sono ancora troppo deboli. Nonostante il massiccio ritorno dello stampato comasco nelle recenti sfilate di moda, c'è da capire se la donna è disposta a rinunciare alla tinta unita per vestire la fantasia». E alla luce degli attuali numeri, Ideacomo deve solo sfruttare questa chance offerta dagli stilisti per recuperare credibilità e appeal. Un'opportunità unica, di cui Pisani è ben cosciente, tant'è vero che chiama in causa le principali istituzioni e associazioni del territorio per dar vita a questo rilancio.
«Da mesi stiamo discutendo per trovare un accordo con Moda In per concentrare in un'unica sede il meglio dell'offerta dei tessuti destinati all'abbigliamento femminile, conclude. L'ostacolo che ad oggi non siamo riusciti a superare è quello delle date. Gli espositori del salone milanese, infatti, sono per lo più specialisti di basici e quindi necessitano di presentare le loro collezioni in apertura di stagione, quando i comaschi non sono ancora pronti. Bisogna quindi trovare un posizionamento centrale, soddisfacente per tutti».
Estratto da La Provincia di Como del 7/10/03 a cura di Pambianconews