Andrea Tomat porta una scarpa sportiva a marchio Lotto, l'altra è una calzatura da città griffata Stonefly. Tomat non corre da solo, in entrambi i business ha quale socio principe Adriano Sartor. I due manager imprenditori veneti sono fra i pochi che possono affermare di andare di corsa anche in questi tempi di incertezza, anche in tempi in cui le calzature made in China a due euro al paio propongono scenari catastrofici per l'industria italiana. #'Nulla di miracoloso puntualizza Tomat tant'è che anche noi stiamo rallentando il passo rispetto al previsto, causa soprattutto la stagnazione del mercato interno, che vale un terzo dei nostri introiti''.
Detta in numeri, significa che nel 2003 Lotto stima di registrare ricavi per 270 milioni di euro, con una crescita del 9% sul 2002, mentre Stonefly attende un fatturato di 88 milioni di euro (+10%). Sul fronte della redditività, il risultato operativo (Ebit) della scarpa sportiva dovrebbe raggiungere a fine esercizio il 9% dei ricavi, mentre quanto alla scarpa da città il reddito netto dovrebbe pesare per il 23% e l'utile pre tasse il 56% del fatturato totale. Quanto all'anno venturo, e il neo direttore generale di Stonefly Loredana Polo sottolinea il profilo prudenziale del budget, i ricavi previsti consistono in 100 milioni di euro, contando di vendere 1,8 milioni di paia di scarpe, ovvero 200mila in più di quest'anno.
Ma nella riorganizzazione in atto nel mercato internazionale dell'abbigliamento sportivo quale spazio intende ricavarsi Lotto? Tomat risponde che #'potranno esserci sviluppi anche a breve per nuove acquisizioni di aziende con forti marchi e per importanti alleanze. Non stiamo coltivando solo una crescita per linee interne, vogliamo essere protagonisti anche nei fenomeni di polarizzazione e di concentrazione che stanno avvenendo su scala mondiale''.
Estratto da Affari & Finanza del 6/10/03 a cura di Pambianconews