L'atto è stato firmato tra luglio e agosto, quando il consiglio di amministrazione presieduto dal cavalier Vittorio Orlandi ha dato il via all'incorporazione della Tf filati di Feltre nella capogruppo Orlandi spa. Si tratta dell'ultima di una lunga serie di fusioni decisa due anni fa dalla famiglia di industriali delle fibre naturali e chimiche e delle macchine tessili, a capo di una delle più grandi attività nazionali che frutta ricavi consolidati di circa 800 milioni, conosciuta per i marchi Terital e Leacril. Ma che ha fatto della riservatezza la sua cifra, in perfetto accordo con lo stile dell'ex amministratore delegato di Mediobanca Vincenzo Maranghi, che per dieci anni ha sostenuto e seguito da vicino la crescita del gruppo Orlandi. E quest'ultimo dal 1998 è anche azionista con lo 0,1 % e aderente al patto di sindacato della banca d'affari di piazzetta Cuccia.
Gli imprenditori di Cassano Magnago (Varese), Vittorio, il fratello Sergio e i figli già in azienda (Massimiliano e Luca) hanno avviato la ristrutturazione e il riordino con la fusione di sette controllate nella Orlandi spa, con l'obiettivo di tagliare i costi e recuperare efficienza. Già, perché in questi ultimi due anni il settore in cui opera il gruppo è in crisi in tutta Europa e gli investimenti richiesti sono importanti.
La strada del riassetto nei mesi scorsi è stata imboccata anche dalla quotata Montefibre (534 milioni i ricavi 2002), rilevata nel 1996 dall'Enichem con la consulenza di Mediobanca. Quest'estate la merchant bank è stata anche regista dello spin-off da Montefibre del complesso aziendale che presiede alla produzione dei polimeri poliestere, fatti confluire sotto il cappello di una newco battezzata Ngp. L'obiettivo dell'operazione è la ricerca di partnership industriali. Per trovare sinergie e tagliare i costi, visto che le attività Montefibre drenano investimenti a ritmi di 50 milioni all'anno.
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Estratto da Il Mondo del 3/10/03 a cura di Pambianconews