L'alta moda italiana cerca il grande rilancio sulla via che porta a Tokyo. Con investimenti che lasciano pochi dubbi sulla fiducia dei nostri stilisti nel mercato giapponese. Tra tutti spicca il gruppo Prada che in maggio ha inaugurato un negozio su sei piani e costato 80 milioni di euro: il più grande investimento di un'azienda italiana in Giappone dalla fine della seconda guerra mondiale. Quello giapponese è un mercato molto importante per il gruppo italiano che quest'anno punta a consolidare la sua quota e ad aumentare ulteriormente il fatturato rispetto al 2002, anno che si è chiuso con 30 miliardi di yen e in cui è stato registrato un incremento a due cifre.
Sempre nel quartiere di Ginza, a Tokyo, anche Ferragamo ha aperto in maggio un flagship store, un intero palazzo di sette piani con una superficie espositiva di 693 metri quadrati, di cui 550 utilizzati come spazio vendita. Il Giappone rappresenta, con oltre il 26% del fatturato, il secondo mercato per la griffe toscana che nel Paese ha 56 punti vendita e un outlet, ossia il 13% circa del totale dei punti vendita (400). La rete è costituita da negozi nelle principali città: Tokyo (5), Osaka (1), Kobe (1) e da shop in shop nei più prestigiosi centri commerciali. Se Prada ha dedicato una borsa ai clienti nipponici, Versace ha creato una t-shirt e, in novembre farà il lancio mondiale di un nuovo profumo, V3C Glam, proprio in Giappone. A testimoniare l'importanza di questo mercato c'è l'aumento del 20% degli investimenti in pubblicità e marketing in Giappone per il 2004 e la ricerca di spazi per aprire nuovi negozi; la maison milanese già ne conta 25, l'ultimo dei quali è stato inaugurato a Roppongi Hills (Tokyo) proprio la scorsa settimana.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 30/09/03 a cura di Pambianconews