Un 2003 di transizione e un 2004 di forte miglioramento patrimoniale, una nuova licenza in arrivo e forse la cessione di un brand marginale, l'avvio di una piattaforma produttiva per abbigliamento basic in Cina che servirà i mercati locali e gli Usa. La crescita tumultuosa (19% la media annua dal '93) di It Holding non è terminata (rimane l'obiettivo del miliardo di euro entro il 2005) ma è arrivata, secondo Tonino Perna, amministratore delegato e azionista di maggioranza del gruppo molisano, la fase in cui si coglieranno i frutti degli investimenti. Oggi li Holding è molto diversa da 10 anni fa quando i suoi ricavi, 133 milioni, derivavano unicamente dalle licenze. Il peso dei marchi in licenza (Dolce & Gabbana, Versace jeans, Versus, Just Cavalli) è sceso al 63% e la società è proprietaria di griffe come Ferré, Exté, Malo, Gigli, Gentryportofino. Inoltre è quotata dal '97.
Perna, nel primo semestre i margini di It Holding sono migliorati fino a un punto e mezzo: contate di conservarli per fine anno?
«Siamo fiduciosi anche se, in cuor nostro, contiamo di fare meglio».
Valgono ancora gli obiettivi di un miliardo di ricavi nel 2005, Mol al 15% e debiti pari ai mezzi propri?
Questi target li abbiamo forniti in una fase di sviluppo del mercato mentre oggi siamo in stagnazione. Tuttavia ritengo siano ugualmente alla nostra portata e spero che il rapporto debiti/mezzi propri scenda sotto l'unità.
Dopo l'acquisizione della licenza per una linea giovane di Costume National dovrebbe essercene un'altra in arrivo entro l'anno.
Mancano ancora più di tre mesi alla fine del 2003: abbiamo trattative aperte su licenze importanti. Stiamo riflettendo senza fretta: non desideriamo sovrapposizione e non vogliamo crescere a tutti i costi.
Ci sono voci di cessione di marchi propri, per esempio Gigli.
Alle voci non rispondo. Anche se non escludo qualche cessione marginale: un gruppo moderno quando prende coscienza di aver compiuto qualche errore deve avere il coraggio di ritornare sui propri passi. Pertanto se ci capitasse un interlocutore giusto, perché no?
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/09/03 a cura di Pambianconews