Bulgari salva i margini nel primo semestre 2003. Il gioielliere romano, infatti, ha registrato tra gennaio e giugno un aumento dell'utile operativo a 35,1 milioni contro i 33 dei primi sei mesi 2002 (+6,4%) e una crescita del 10,9% dell'utile netto a 25 milioni di euro. Quest'ultimo è rimasto praticamente invariato nel secondo quarter rispetto allo scorso anno, mentre è migliorato dell'11% l'ebit. Le difficoltà registrate dal lusso tra aprile e maggio hanno condizionato i ricavi della società guidata da Francesco Trapani che sono arretrati del 6,9% nel secondo trimestre costringendo il fatturato dei primi sei mesi a fermarsi a 330,1 milioni di euro, in flessione del 2,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre all'effetto Sars, Bulgari ha sofferto la forza dell'euro: a cambi costanti, spiega una nota della società, i ricavi nella prima parte dell'anno sarebbero aumentati del 4 per cento. Il gruppo romano è riuscito a mantenere risultati positivi in termini di profitti grazie al taglio dei costi: i margini di contribuzione sono aumentati e le spese operative sono rimaste in linea col 2002, «nonostante l'apertura di nuovi negozi, spiega un comunicato del gruppo, e soprattutto l'acquisizione di Crova».
Trapani più volte negli ultimi mesi si è mostrato ottimista sulla seconda parte dell'anno, arrivando a parlare anche di crescita a doppia cifra. Ieri, pur con cautela, ha confermato la fiducia: «Se migliora lo scenario geopolitico, ha detto, è possibile prevedere un 2003 con volumi di vendita e profitti in crescita sul 2002».
Estratto da Finanza&Mercati del 12/09/03 a cura di Pambianconews
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