Si è chiusa oggi la ventinovesima edizione di Orogemma,
l'ultimo appuntamento della trilogia dell'oro della Fiera di Vicenza. I dati
dicono che sono stati più di 10.700 gli operatori italiani , con una
flessione del 12% rispetto al 2002, e più di 4.500 quelli stranieri con
un calo molto più contenuto a �4,7%. Quindicimila operatori in totale
vogliono dire che la Fiera di Vicenza continua a svolgere appieno il proprio
ruolo di punto fermo nel calendario fieristico internazionale e di strumento
importante a disposizione del settore per risalire la china. Il risultato si
può considerare soddisfacente in termini numerici viste anche le premesse a
dir poco fosche della vigilia (export a �35% con gli USA a �49%). Sempre in
merito ai numeri, un dato significativo è rappresentato dal fatto che la
flessione dei buyer esteri non si è concentrata su singole aree ma si è
diluita senza picchi particolarmente negativi.
Ma che fotografia esce del settore da Orogemma 2003?
Ne è uscita la foto prevista: è un momento di selezione. E' penalizzato il
prodotto che faceva della competitività del rapporto qualità-prezzo l'unica
strategia possibile. Si sta infatti riducendo sempre di più la quota di
mercato italiana di questa fascia di prodotto. Ci sono poi le aziende che
tengono e sono quelle che hanno investito in novità ed innovazione
tecnologica, che hanno già da tempo intrapreso la strada del prodotto
branded, che hanno organizzato al meglio la propria rete distributiva.
Da Orogemma è emerso ancora con maggior chiarezza come il settore debba
elaborare nuove strategie dando sempre maggior visibilità ed importanza al
brand Italia
In termine di volume d'affari , ed è un giudizio pressochè univoco espresso
dalle categorie e dai rappresentanti dei distretti di Valenza, Arezzo e
Torre del Greco , si parla di una boccata d'ossigeno, in alcuni casi molto
fievole, in altri più sostanziosa.
E il mercato interno? A sentire la Federazione dei Dettaglianti Orafi che a
Vicenza ha celebrato la propria convention si può addirittura parlare di
cauto ottimismo. Qualcosa dopo il mese di luglio si è mosso, in termini di
interesse, di voglia di partecipare (860 le adesioni alle delegazioni
organizzate in collaborazione con la Fiera), di rinnovare il modo di
intendere il ruolo del dettaglio orafo, e di comprendere le esigenze del
cliente.