Per Mariella Burani la divisione pelletteria potrebbe presto trasformarsi in un gioiello da valorizzare sul mercato. Secondo fonti vicine alla società, infatti, l'operazione con cui Lvmh, il numero uno mondiale del lusso, ha rilevato nei giorni scorsi il 30% di Antichi Pellettieri (capofila del settore pelle del gruppo reggiano che ne controlla il 70%), punterebbe alla creazione di una società capace di camminare con le proprie gambe. E dunque in una realtà suscettibile di spin-off, anche parziale, il cui valore potrebbe arrivare entro il 2006 a superare la capitalizzazione di Borsa dell'intera Mariella Burani, circa 215 milioni di euro. Antichi Pellettieri prevede un fatturato 2003 di 125 milioni di euro. In effetti, nel caso la società riuscisse a confermare un ebitda margin pari al 13% (quello 2002) il mol supererebbe i 16 milioni.
«A breve, ha annunciato ieri l'ad del gruppo di Cavriago, Giovanni Burani, sarà siglato un accordo di licenza produttiva e distributiva con Lvmh che avrà significativi impatti su ricavi e margini». Il manager ha anche comunicato le previsioni di crescita del gruppo per il 2003. «Il mol, ha detto, dovrebbe superare il 12%, grazie a un miglioramento della redditività nella seconda parte dell'anno, a una crescente incidenza della pelletteria e al buon andamento della controllata tedesca René Lezard dopo la ristrutturazione». La crescita dei ricavi dovrebbe mantenersi sul livello del primo trimestre (+30%). Il gruppo, che ha pianificato per il 2004 l'apertura di altri dieci negozi (di cui uno del nuovo marchio Biasia in Montenapoleone), non esclude la possibilità di un dividendo straordinario.
Estratto da Finanza&Mercati a cura di Pambianconews