Per Interbrand, la società che ha realizzato la classifica 2003 sul valore dei marchi (brand value), quello di Prada ammonta a 2,535 miliardi di dollari. Questo corrisponde al suo valore di mercato? «Non credo», risponde Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo. E aggiunge: «Penso che in realtà il nostro marchio valga molto di più». In effetti l'analisi Interbrand punta a individuare la capacità dei marchi di generare utili, non il loro valore commerciale. Bertelli, comunque, non nasconde la sua soddisfazione per essere l'unica azienda italiana, insieme a Gucci, inserita nella classifica dei primi cento brand mondiali in grado di produrre utili superiori al miliardo di dollari, in ogni settore di attività.
Secondo lei, qual è il punto di forza di Prada: la presenza globale, il valore del prodotto o l'appeal del marchio?
Il lavoro svolto in dieci anni, la cultura che circonda il marchio stesso, grazie anche all'attività del gruppo in ambiti diversi dalla moda (dalla Fondazione per l'arte alla partecipazione alla Coppa America). Ma credo che il vero punto di forza sia l'identità del nostro marchio, nel senso che i consumatori ne riconoscono la capacità di approccio al cambiamento del costume.
Cosa intende esattamente per costume?
L'evoluzione generale del modo di vivere, come la gente si veste, vive, mangia. Sanno che quello che noi proponiamo sarà di moda, il marchio diventa una garanzia per le cose proposte, sdogana i prodotti come attuali, garantisce la capacità di imporsi e di afferrare i cambiamenti del costume.
Estratto da Il Sole 24 ore del 25/07/03 a cura di Pambianconews