I risultati diffusi in settimana da Dior (vendite semestrali in progresso del 10% nell'abbigliamento) e da Ppr (frenata trimestrale del 9,7%, sotto le aspettative) confermano: c'è una parte della moda, quella al top, che comincia a beneficiare della positiva inversione di trend registrata dai consumi tra maggio e giugno. E che spinge il mercato a scommettere sul secondo semestre 2003. Tanto che, per marchi come Dior, Lvmh, Bulgari e Burberry, il timore degli analisti converge soprattutto su possibili prese di beneficio dopo i rally degli ultimi due mesi. Viceversa, c'è una parte del settore, quella più cheap, in cui il salto di qualità (e quantità) nelle spese non è così accentuato. Da qui, il calo di vendite accusato dal colosso francese Printemps che segue i risultati al di sotto delle stime diffuse nei giorni scorsi da altre due catene del lusso a buon mercato Hennes & Mauritz e Marks & Spencer.
Tra i titoli manifatturieri che hanno reagito meglio alla crisi spicca il caso di Mariella Burani, che dovrebbe chiudere il 2003 con ricavi a quota 370 milioni di � e un mol di 43-44 milioni. Rispetto al 2002 un'ottima performance visto che le vendite dell'azienda aumenteranno del 38% (8% per la crescita dell'attività di gruppo in termitai omogenei, la quota restante grazie alle acquisizioni). Altre aziende non sono state così abili o fortunate. La Csp, piccola-grande multinazionale di calze e collant, patisce la lunga crisi del settore (anche nel primo trimestre le vendite sono scese del 10%) confidando, nella moda della minigonna che potrebbe rilanciare il prodotto.
Tornando al top luxury, Dior società che ha in cassaforte il 42,5% del numero uno del settore, Lvmh, ha comunicato ieri che le vendite della propria divisione moda sono cresciute del 10% a 236 milioni di euro nella prima metà dell'anno (+20% al netto degli effetti valutari). Un progresso inferiore alle aspettative, tanto che il titolo ha lasciato sul terreno il 3,1% a Parigi. «Ma il gruppo sta mantenendo le proprie previsioni di crescita, si legge in una nota emessa ieri da Bnp Paribas. Dior, controllata dal signore della moda Bernard Arnault (che ha in mano anche il 61 dei diritti di voto di Lvmh), punta a raggiungere il miliardo di euro di vendite nel 2007», avvertono gli analisti della banca, «sia Dior sia Lvmh hanno di recente messo a segno un notevole rally, e possono verificarsi prese di beneficio».
Vedi tabella che segue
Estratto da La Stampa del 21/07/03 a cura di Pambianconews