Un piano straordinario per la promozione del commercio, da inserire nel Dpef. Il vice ministro del Commercio estero, Adolfo Urso, farà il suo affondo questa sera, quando, in Consiglio dei Ministri, verrà discusso il Documento di programmazione. I dati del 2002 segnano un -2,8% dell'export e una leggera discesa della nostra quota di mercato, dal 4 al 3,9 per cento. Non è un andamento drammatico, ha sottolineato il presidente dell'Ice, Beniamino Quintieri, nel corso della presentazione del Rapporto annuale 2002-2003, tenuto conto della difficile congiuntura degli ultimi due anni. «Oltre la metà del nostro export è indirizzata verso i Paesi Ue, in particolare verso Francia e Germania, che non attraversano un momento favorevole», ha detto Quintieri. E le nostre esportazioni ne soffrono, anche se nel 2002 hanno segnato un buon +22% nei confronti della Cina.
Ma al di là delle percentuali, il problema è recuperare quote di mercato: l'Italia perde terreno, ha precisato Quintieri, dalla metà degli anni '90. «Negli anni di grande crescita del commercio mondiale, gli altri partner europei comunque esportavano il doppio di noi», ha affermato il presidente dell'Ice. A suo parere l'Italia deve affrontare non solo la congiuntura difficile ma anche problemi strutturali. Tra questi, come ha detto Urso, la mancanza di prodotti ad alto valore aggiunto. «Nei settori ad alta tecnologia siamo carenti», ha detto, rimarcando l'importanza degli investimenti in ricerca e innovazione. Ciò rende i prodotti italiani più esposti alla contraffazione.
Tornando ai dati, l'export italiano nel 2002 è stato di 265,4 miliardi di euro; in calo anche le importazioni, che hanno subito una flessione del 2,6%, attestandosi a 256,9 miliardi. La bilancia commerciale italiana quindi nel 2002 ha avuto un saldo attivo di 8,5 miliardi di euro. Nonostante la crisi che sta attraversando, il primo partner commerciale italiano resta la Germania, con il nostro export pari a 36,3 miliardi (il decremento è stato del 9,5% rispetto al 2001); al secondo posto la Francia e al terzo gli Usa, con un export in calo dell'1,5% rispetto al 2001. Aumenta l'export nelle aree emergenti: oltre alla Cina (+22,7%), bene anche la Russia (+7,4%).
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/07/03 a cura di Pambianconews