Le aziende italiane di abbigliamento e pelletteria cercano vie d'uscita dalle difficoltà della congiuntura sfavorevole presentando le loro collezioni primavera/estate 2004 sul mercato chiave del Giappone nella 23/edizione di 'Moda Italia' inauguratasi ieri a Tokyo. Alla più importante manifestazione del made in Italy nel campo della moda in Giappone, organizzata dall'Istituto nazionale per il commercio Estero (Ice), partecipano stavolta 76 espositori, provenienti da Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Lombardia, Veneto, Umbria, Campania, Piemonte, Abruzzo, Puglia, Lazio e Liguria.
''Nonostante le difficoltà dell'economia internazionale, l'interessere reciproco tra l'Italia e il Giappone in tutti i settori, e in particolare in quello della moda, è molto alto ci auguriamo che cresca ancora'', ha detto l'ambasciatore d'Italia in Giappone Mario Bova intervenuto all'inaugurazione con il direttore dell'Ice di Tokyo Roberto Pelo. Dopo Tokyo, la Mostra 'Moda Italia', alla quale partecipano per la prima volta cinque aziende, 4 per l'abbigliamento e una per la pelletteria, si spostera' a Osaka.
Nel 2002 le esportazioni italiane di abbigliamento in Giappone, secondo dati del ministero delle finanze nipponico, hanno totalizzato 111,95 miliardi di yen ( circa 841 milioni di euro al cambio attuale), con una quota di mercato del 5,3% e un incremento del 3,5% rispetto al 2001. L'Italia risulta il secondo fornitore del Giappone, dietro il colosso Cina che ha una quota di mercato del 79,3%, concentrata nel settore degli articoli a basso prezzo. Nel primo quadrimestre 2003 si è registrata una flessione rispetto al corrispondente periodo del 2002, -1,2%, a fronte però di una flessione del -1,6% del totale dell'import, con una corrispondente espansione della quota di mercato del made in Italy, salita al 5,7%. Per la pelletteria, le esportazioni italiane in Giappone nel 2002 si sono fermate a 79,9 miliardi di yen (circa 600 milioni di euro), -11% rispetto al 2001, con una quota di mercato del 19,5%, ponendo l'Italia al secondo posto dei paesi fornitori dietro la Cina ( quota di mercato del 45,7%) e davanti alla Francia (18,6%).
Estratto da Ansa.it del 14/07/03 a cura di Pambianconews