I capi prodotti in Europa, in futuro, potrebbero riportare l'etichettatura obbligatoria 'made in Europe', con la specifica del paese d'origine. Lo afferma Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, secondo cui ''il viceministro Adolfo Urso, al vertice dei 25 ministri del Commercio Estero, che si è tenuto il 6 e il 7 luglio a Palermo, è riuscito a far passare con il commissario Pascal Lamy il concetto di 'made in Europe' obbligatorio''.
Questo passaggio, secondo Boselli, che esprime il suo apprezzamento personale e quello della Camera della Moda, ''porterebbe la comunità europea ad avere una normativa rigorosa, simile a quella che esiste negli Stati Uniti e in Giappone''. ''La strada per questo traguardo sembrava tutta in salita, perchè, spiega Boselli, l' Europa era tagliata in due: quella del Nord non voleva saperne dell'etichettatura, nonostante il dumping ecologico, economico e sociale, mentre noi siamo sempre stati favorevoli alla scritta 'Made in Europe', perchè è un mezzo serio per comunicare in modo corretto e trasparente al consumatore cosa compra e, al tempo stesso, penalizzare chi naviga in ambiti non chiari''. Boselli specifica di aver ricevuto notizia di questo passaggio dal dottor Razzano, segretario del viceministro delle attività produttive Adolfo Urso.
Estratto da Ansa.it del 8/07/03 a cura di Pambianconews