Due anni fa Giuliano Tabacchi ha venduto ogni sua azione Safilo a suo fratello Vittorio e ne ha incassato 500 miliardi di vecchie lire. Da quel giorno ha iniziato, passo dopo passo, a costruire qualcosa di completamente nuovo. Giuliano assieme ai figli Guglielmo e Antonella ha già messo a segno parecchie operazioni tramite la finanziaria di famiglia «2G Investimenti». Le linee d'azione sono tre. Il primo lo sintetizza Guglielmo, amministratore delegato di 2G Investimenti, in quattro parole: «Costituire un polo del lusso». Ambizione non da poco, specie di questi tempi. Ma i Tabacchi conoscono bene il settore. Sono stati i primi a fare degli occhiali un prodotto di lusso, chiamando le più prestigiose griffes a firmare gli occhiali Safilo.
Alla fine del 2001 hanno acquisito il 40%, con un'opzione fino al 49%, di Italian Luxury Industries. Il resto del capitale è in mano all'industriale orafo vicentino Giancarlo Chimento. A Italian Luxury Industrie fa capo Venini, una fra le più celebri aziende vetrarie di Murano, già patrimonio di Raul Gardini e poi di Royal Scandinavian. Venini ha chiuso il 2002 con 11,7 milioni di euro di ricavi (+17%) e nei primi cinque mesi dell'anno sta crescendo di un ulteriore 23%.
A Italian Luxury Industries, di cui è direttore generale Giorgio Rizzo risale anche una delle più dinamiche aziende orafe italiane (17 milioni di euro di fatturato nel 2002, attesa di crescita del 10% per quest'anno). «Il mondo della gioielleria, osserva Guglielmo Tabacchi, è assimilabile all'occhialeria di 20 anni fa: serve una forte distribuzione internazionale e una forte caratterizzazione di marchio. In più stiamo valutando accordi di licenza con alcune delle maggiori griffes».
A proposito di grandi firme della moda, i Tabacchi un paio di mesi fa hanno acquisito dalla quotata Intek il 50% di Aspesi. Ma non è per questo da credere che 2G Investimenti abbia un focus specifico sul settore abbigliamento. Tant'è che nega, per esempio, ogni interesse sulle cessioni del patrimonio Finpart. «Potremmo forse guardare Frette, dice Guglielmo Tabacchi ma senza fare follie. Siamo convinti che la crisi internazionale sia per noi una miniera di opportunità, all'interno delle quali potremo discernere piccole-medie aziende con elevato potenzialità di crescita, forte contenuto di brand e qualità di prodotto. Forse entro l'anno ci sarà un'acquisizione nel settore dell'arredamento di grande design».
Estratto da Affari & Finanza del 7/07/03 a cura di Pambianconews