In Toscana, attorno a Firenze, il turismo di chi va a caccia di griffe a prezzi scontati si è organizzato da tempo, come testimoniano i pullman della Caf, il tour operator che per 19 euro andata e ritorno, tre volte alla settimana, tutto l'anno, porta gli amanti degli acquisti di alto livello, ma a basso prezzo, in giro per il «Gucci & Prada outlets shopping tour». Aveva cominciato con Prada, più di un pullman al giorno, anche tutti i giorni, quando i turisti si accapigliavano per un paio di scarpe scontate: poi ha allargato l'orizzonte e adesso, se qualche cliente lo chiede, e se tutti gli altri sono d'accordo, si spinge fino da Fendi, che è lì vicino insieme ad alcuni altri marchi della galassia Lvmh, Celine e Loewe. Oggi, però, il numero di viaggi si è diradato, ed è meno frequente avere il pullman completo.
Firenze è in crisi di turismo e, di conseguenza, anche gli outlet sono meno assaltati di un tempo, ma non così tanto meno di quanto accada invece ai negozi del centro città. Se deve comprare, ormai il turista si dirige direttamente all'outlet, bypassando il negozio «ufficiale». Così Gucci ha allargato il suo outlet «The mall» che oggi accoglie, oltre ai marchi del gruppo guidato da Domenico De Sole, anche nomi come Armani, Zegna, Loro Piana. Ma non è cosa a cui ama fare pubblicità.
Oggi siamo nel pieno di una esplosione di veri e propri centri commerciali a prezzi da saldo, ripresi dall'esperienza americana e sulla scia di quello che è stato da noi il capostipite tra le factory outlet, Foxtown, della famiglia Tarchini, a Mendrisio, che ormai data 1995. Poi è arrivato Serravalle, della società McArthurGlenn, finora il più grande, sull'autostrada Milano-Genova. Poche settimane fa ha aperto Fidenza Village, a Fidenza, proprio all'uscita dall'autostrada sulla Milano-Bologna, opera della Value Retail, uno dei principali operatori mondiali del settore, che già ha messo sotto osservazione il territorio attorno a Roma. E quattro centri ha annunciato Fashion District, il primo in ottobre a Bagnolo San Vito, vicino a Mantova.
Se lo spaccio aziendale di un tempo offriva perlopiù taglie strampalate e colori indefinibili, nei negozi si «devono» trovare taglie normali, al pari dei negozi ufficiali, altrimenti, spiegano a Fidenza Village, il cliente resta deluso e l'immagine della griffe ne risente. Gli sconti sui prezzi di listino sono regolati e non possono essere inferiori al 30% (fino a un massimo del 70%). Il prezzo iniziale è sempre indicato. I saldi (anche gli outlet fanno i saldi!) hanno le stesse date degli altri negozi. E le collezioni devono essere sempre «vecchie» di un anno, ma non «antiche». Pena, come è successo pochi giorni fa a una grande marca, che tutta la merce venga rimandata indietro.
Estratto da CorrierEconomia del 7/07/03 a cura di Pambianconews