«Sono contento per me e l'industria italiana, che quando parla di tecnologia è troppo poco creduta e credibile». Parola del #'migliore imprenditore italiano nel mondo'' 2003, premiato da Ernst&Young con 25 archetipi esteri. Mario Moretti Polegato, presidente di Geox, ha saputo fondere creatività e tecnologia, applicate a una cosa comune come un paio di scarpe.
Si premiavano imprenditorialità, innovazione, andamento finanziario, internazionalità e autorevolezza. Dove si sente più forte?
«Nella tecnologia innovativa. è qui che Geox ha vinto, è questa che fa da volano alla redditività, che libera risorse per la formazione e crea l'entusiasmo che ci diversifica».
Che c'entra la tecnologia con le scarpe?
«L'altro giorno ero a Mosca a inaugurare tre negozi e ci si aspettava che parlassi di scarpe; invece ho parlato dell'odore dei piedi. Mi guardavano strano, così ho detto ai russi: il 90% del mondo cammina su suole in gomma, presto dovrà passare a scarpe che respirano. La stessa membrana traspirante la stiamo trasferendo dentro le suole di cuoio, rese impermeabili. E presto invaderemo l'abbigliamento: la giacca che respira promette un altro successo. Nel mio campo, sono rivoluzionario come l'inventore del motore ad acqua».
Qual è il problema dei brevetti?
«Siamo un popolo di creativi che non sa appropriarsi delle proprie idee: penultimi in Europa per numero di brevetti, e il 90% tra le Pmi li trova poco importanti. Ma è grazie al brevetto che in cinque anni sono passato da cinque 5mila dipendenti».
Estratto da La Repubblica del 17/06/03 a cura di Pambianconews