L'uomo sembra ancora più sensibile della donna ai fattori macroeconomici. L'economia e le Borse vanno male e lui non spende o comunque limita gli acquisti. «Il 2003 prosegue sulla scia di quello precedente, conferma Lapo Cianchi che, direttore della comunicazione di Pitti Immagine, ha sottomano gli ultimi dati sull'abbigliamento esterno maschile. Dal consuntivo definitivo dell'anno scorso risulta un fatturato diminuito del 3% a 7.616 milioni di euro e un export che segna un �5% a 5.057 milioni di euro. «E' stato un anno difficile, con consumi interni fermi e i principali mercati dell'export in forte arretramento soprattutto Germania e Stati Uniti. Il Giappone ha frenato la discesa, mentre hanno tenuto Francia, Inghilterra, Svizzera e Spagna» spiega Cianchi. Nella produzione interna ci sono state flessioni sensibili nella pelle, cravatteria e maglieria, mentre gli abiti in tessuto hanno contenuto le difficoltà. Bene, invece, la camiceria.
«E' nell'area della ricerca e dell'innovazione del prodotto che stiamo raddoppiando gli investimenti, commenta Renato Rossi, amministratore delegato del gruppo Sixty . Stiamo addirittura riprendendo in considerazione l'artigianato. Con i marchi Miss Sixty ed Energy facciamo prodotti a tiratura limitata». «E poi bisogna puntare sul servizio alla clientela». Il gruppo Sixty ha messo in piedi la filiale Sixty Sudamerica che vende e produce per il mercato locale. «In questi ultimi anni non abbiamo mai fermato gli investimenti. Abbiamo continuato a credere nel mercato americano dove entro l'anno prossimo avremo una decina di negozi diretti, oltre ai corner nei department store».
A fare grossi investimenti nel mercato americano proprio in questi ultimi due anni di maggiore crisi è il marchio Kiton che vuole rilanciare la tradizione sartoriale italiana a New York. Lì, dove era la sede del Banco di Napoli, da settembre aprirà il negozio del marchio napoletano in un building di sette piani tra la Cinquantaquattresima e la Quinta strada. «Ci difendiamo bene dalla crisi, commenta Maurizio Maresca, direttore generale di Kiton che ha chiuso l'anno scorso con ricavi a 35 milioni di euro. Nei primi cinque mesi di quest'anno registriamo un +10 % rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso». Kiton, tra l'anno scorso e quest'anno ha aperto molti dei suoi negozi: a Mosca, Colonia, Tokyo e Parigi.
Estratto da Affari & Finanza del 16/06/03 a cura di Pambianconews