Prima la corsa alle acquisizioni, poi quella alle dismissioni. è una storia nota a molti, che in Borsa si ripete spesso e tra i cui interpreti recita un ruolo di primo piano anche la Fin.Part di Gianluigi Facchini. La società, nata nel '96, ha cercato col tempo di cambiare pelle e di diventare una holding del lusso. L'esito, però, non è stato dei migliori e ora la Fin.Part naviga in cattive acque. Il debito netto alla fine di aprile era di 415 milioni di euro, in crescita rispetto ai 406,5 milioni di fine anno. A far sprofondare i conti della società è stata l'emissione di un bond da 200 milioni di euro, che dovrà essere rimborsato tra 14 mesi, a luglio del 2004. Il prestito era stata contratto per l'acquisizione di Cerruti abbigliamento, acquistata in due tranche.
Le difficoltà del gruppo hanno portato a rivedere i piani iniziali e alcuni marchi considerati inizialmente strategici sono apparsi sulla lista delle possibili dismissioni. Finora sono usciti dal gruppo Best Company, venduto nel 2002 a Cisalfa per 5 milioni di euro e i negozi Boggi, ceduti per poco più di 13 milioni di euro. In cerca di acquirenti ci sono anche Frette, Maska, Star, Cerruti calzature e parte degli immobili del gruppo.
Le dismissioni dovrebbero compiersi entro l'estate e il ricavato dovrebbe contribuire alla riduzione del debito insieme con un nuovo aumento di capitale, dopo quello da 100 milioni di euro conclusosi con successo a dicembre dello scorso anno. La nuova emissione sarà tra i 50 e i 70 milioni di euro.
Le scommesse maggiori sono rilanciare le attività che rimarranno nel perimetro di consolidamento e riuscire a raccogliere la liquidità necessaria per rimborsare gli obbligazionisti. A fine marzo 2003 i ricavi della divisione Sportswear si sono attestati a 52 milioni di euro, in crescita del 5,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il margine operativo è rimasto invariato a 4,9 milioni di euro. Quanto a Cerruti abbigliamento i ricavi sono saliti del 12,2% a 24,8 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è balzato del 58,8% da 1,7 milioni a 2,7 milioni di euro.
Estratto da Affari & Finanza del 9/06/03 a cura di Pambianconews