Venini cerca il rilancio puntando sulla regalistica aziendale di qualità e sui grandi contratti di fornitura per il settore dell'arredamento. Oggi la società è al 100% della ltalian luxury industries, una holding di partecipazioni nel settore della moda e del lusso che fa capo per il 60% all'imprenditore orafo vicentino Giancarlo Chimento, presidente di Venini, e per il 40% alla famiglia padovana Tabacchi, in particolare Giuliano (ex Safilo) e il figlio Guglielmo, attraverso la 2G investimenti.
L'idea di rilanciare il marchio con il business to business facendo leva sulla forte riconoscibilità del brand all'estero è venuta, infatti, proprio ai due imprenditori. Che hanno costituito, a questo proposito, due nuove business unit: Venini Business e Venini Contract. Venini Business è attiva nella produzione di regalistica aziendale e oggi realizza il 12% del fatturato di gruppo. Quanto a Venini Contract (20% del fatturato del gruppo, per il resto costituito da vendita diretta di oggettistica e lampadari), si sta specializzando nelle produzioni destinate ad arredare spazi di prestigio.
La Venini ha fatturato nel 2002 dieci milioni di euro, e dovrebbe salire a 15 milioni quest'anno. #'L'obiettivo è di puntare ai 20 milioni per il 2005'', dice Giorgio Rizzo, dg di Italian luxury industries. Ancora, entro il 2004 saranno costituite filiali per sviluppare i mercati spagnolo, tedesco e russo dopo l'apertura, nel 2002, della branch Usa a New York. E i quattro negozi monomarca attuali (Murano, Milano, Venezia e New York) diventeranno sei con le aperture di Parma e Madrid.
Estratto da Il Mondo del 30/05/03 a cura di Pambianconews