Giovedì 12 giugno, data prevista per l'assemblea della maison Versace, i fratelli Santo e Donatella dovranno approvare il bilancio di un anno difficile, chiuso con fatturato fermo a circa 481 milioni e margini salvati soltanto dal ricco contratto con Luxottica per la produzione di occhiali griffati col marchio della Medusa. Ma il dispiacere più serio le, daranno i professionisti Riccardo Michelutti, Giovanni De Riso e Marco Di Paco, che hanno firmato la relazione del collegio sindacale sui conti 2002.
Un documento breve ma che contiene riserve chiare sulla gestione passata e sul futuro finanziario della casa di moda. I sindaci segnalano i vuoti nel management dopo l'uscita del direttore generale Giovanni Galbiati a marzo, non ancora rimpiazzato, e dopo la contestuale chiusura dei rapporti con l'avvocato americano, nonché membro del consiglio, Lynn Shafran, a cui era stato assegnato l'incarico di curare la vendita di alcune proprietà immobiliari a New York.
Secondo i sindaci, le perdite ipotizzate per il 2003 nell'ultima revisione del budget potrebbero essere tali da richiedere una ricapitalizzazione dell'azienda. Altro motivo di attenzione è il bond da 100 milioni di euro emesso quattro anni fa a cura di Morgan Stanley dalla Gianni Versace international nv e in scadenza a luglio 2004. Un impegno che, almeno a oggi, la Gianni Versace non sarebbe in grado di affrontare con le risorse ordinarie. Toccherà ora ai soci Santo e Donatella trovare soluzioni, a partire da un nuovo management. O magari riattivando la ricerca di un socio di minoranza.
Estratto da Il Mondo del 30/05/03 a cura di Pambianconews