Come altri comparti della moda, anche la maglieria in cashmere ha subito i contraccolpi dei numerosi shock politico-economici degli ultimi tempi. Nel corso del 2002, infatti, le esportazioni italiane di maglieria esterna in cashmere sono diminuite del 24,6%, per un valore totale esportato di 98,7 milioni di euro. Se ne è parlato in occasione della riunione plenaria della Ccmi, l'istituto produttori di cashmere e cammello, sottolineando che per quanto le esportazioni italiane si posizionino sulla fascia alta del mercato, la presenza di prodotti di bassa qualità e a basso contenuto di design, ma competitivi sul fronte del prezzo, ha certamente danneggiato il prodotto made-in-Italy.
Per il futuro, gli imprenditori appaiono più ottimisti: #'Le previsioni di mercato per il 2003, spiega il portavoce italiano del Ccmi, Giancarlo Colombo non sono negative anche se la campagna invernale 2002/2003 non è andata benissimo. Possiamo però considerare favorevolmente le indicazioni che provengono dall'America, terzo paese cliente per il cashmere italiano''.
I dati statunitensi riferiti ai primi due mesi del 2003 indicano infatti un contenuto incremento complessivo delle importazioni statunitensi e un aumento significativo dell'import di provenienza italiana. L'export italiano negli Usa di maglieria femminile in cashmere è infatti in aumento nel periodo gennaio-febbraio 2003 del 72,4% in valore, mentre la maglieria maschile registra un incremento del 19,9%.
Estratto da Ansa.it del 29/05/03 a cura di Pambianconews