«Continuiamo a focalizzare la nostra attenzione e le nostre energie sullo sviluppo di tutte le nostre attività e non prevediamo di effettuare acquisizioni significative nei prossimi mesi. Abbiamo pertanto rivisto la nostra situazione finanziaria e siamo giunti alla conclusione che le consistenti disponibilità di liquidità non sono necessarie per Io sviluppo del gruppo».
E' dunque grazie a queste considerazioni di carattere strategico che Domenico De Sole e il supervisory board di Gucci (in cui siedono 4 rappresentanti del gruppo francese Ppr) hanno deciso sabato scorso, previa approvazione dell'assemblea dei soci, la distribuzione di 13,50 euro per azione «come restituzione di capitale» e la distribuzione di un dividendo animale di 0,50 euro per azione. Per un totale rispettivamente di 1,34 miliardi di euro e di 50 milioni.
Nella sostanza Gucci focalizzerà il suo impegno, nel prossimo futuro, sul portafoglio di aziende e di marchi esistenti come Yves Saint Laurent, Sergio Rossi, Boucheron, Roger & Gallet, Bottega veneta e Balenciaga, lasciando da parte nuove massicce acquisizioni. Per questo, il gruppo ha ritenuto di non avere più bisogno della liquidità in eccesso, attualmente investita in attività finanziarie a basso rischio ma anche a basso rendimento, e ha deciso di distribuirla ai soci. In particolare a favore di Pinault Printemps-Redoute (Ppr) che controlla il 63,28% del capitale di Gucci e che per fine anno dovrebbe arrivare al 70%, per un importo che secondo i nostri calcoli dovrebbe avvicinarsi ai 900 milioni di euro.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/05/03 a cura di Pambianconews