In Cina si produce il 60 per cento degli articoli sportivi per il mercato internazionale. E ora dalla Cina sta emergendo un nuovo marchio globale, Li-Ning, con l'ambizione di fare concorrenza al numero uno Nike, anche con l'aiuto di designer europei come l'italiano Max Zago. L'evento catalizzatore degli sforzi di Li-Ning sono le Olimpiadi di Pechino del 2008. Ed è un «vecchio» campione olimpico cinese, il 39enne Li Ning (tre medaglie d'oro a Los Angeles nel 1984), che ha creato nel 1990 la società e ora la vuole lanciare anche nel Vecchio Continente.
L'anno scorso ha raggiunto un primo importante obiettivo: con mille prodotti in catalogo (dalle scarpe alle tute, dagli accessori in pelle all'oggettistica da regalo), 600 mila punti vendita in negozi multibrand e 2 mila negozi esclusivi, ha visto crescere del 40 per cento il fatturato arrivando a circa 120 milioni di dollari e diventando il marchio sportivo più popolare in Cina. AI secondo posto viene la Nike, il cui fatturato cinese è di circa 80 milioni di dollari; e al terzo la Adidas.
II boom del mercato cinese si spiega con il prezzo (i prodotti Li-Ning, pur di buona qualità, non possono competere con il brand Nike e sono venduti a due terzi o metà del prezzo del concorrente americano) e con il crescere del numero dei consumatori locali. «Da Paese solo produttore la Cina sta evolvendo verso una società orientata al consumo, anche nel campo degli articoli sportivi», osserva Guy Horne, consulente nel business dello sport. Si stima, infatti, che entro il 2008 il mercato cinese (comprese Hong Kong e Taiwan) per le scarpe da ginnastica arriverà a 2,5 miliardi di dollari, superando il Giappone (oggi il secondo per dimensioni) e piazzandosi dietro solo gli Stati Uniti. Per questo la stessa Nike sta investendo molto sul proprio sviluppo in Cina.
Estratto da CorrierEconomia del 19/05/03 a cura di Pambianconews