L'ultima assemblea di Marzotto ha sancito l'addio di Pietro, il patriarca della società di Valdagno. Il Conte, pur restando il primo azionista con quasi il 18% del capitale ha preferito non aderire al nuovo patto di sindacato che riunisce il 27% del gruppo. E a Economy ha spiegato il perché della sua scelta.
è un patto che raggruppa il 27% del capitale, ben lontano dalla maggioranza. Dunque, Marzotto resta contendibile.
La mia antipatia per questo tipo di accordi parasociali va al di là della quantità di azioni vincolate.
Eppure lei per anni si era battuto per costituire una accomandita di famiglia, sul modello di quella degli Agnelli. E anche l'accomandita, a ben guardare, è un modo per rendere le imprese meno contendibili.
Certo, ma il mio progetto avveniva in un contesto più articolato.
Ce lo spiega?
Era un'operazione che metteva insieme le partecipazioni della famiglia in Zignago e Marzotto, con la società di Santa Margherita come azionista di riferimento del gruppo tessile. Sopra, a monte della catena. avrebbe dovuto esserci l'accomandita.
I nuovi assetti significano che lei sarà ormai meno operativo nell'azienda?
lo non sono per nulla operativo, ma non da oggi. è una scelta che risale a qualche anno fa, motivata dal desiderio di separare più nettamente i ruoli dell'azionista da quelli del management.
Estratto da Economy del 16/05/03 a cura di Pambianconews