Trecentouno licenze agli italiani, quasi il doppio di quelle affidate ai produttori francesi, poco meno del triplo di quelle degli americani. I dati dell'ultima rilevazione mondiale sui marchi dati in licenza nel settore degli occhiali parlano chiaro: «Mi dicono con immediata evidenza che il produttore numero uno per qualità è l'Italia, dove c'è una grande industria di fascia alta degli occhiali», commenta Carlo Pambianco, presidente Pambianco Strategie di Impresa, specializzata, tra l'altro, in ricerche in questo settore.
Dall'analisi mondiale del settore risulta la forte presenza dei marchi di stilisti e delle industrie nel settore occhiali italiano e la scelta di affidare a specialisti esterni, i licenziatari appunto, le funzioni di produzione e distribuzione anziché gestirle direttamente. Una tendenza già rilevata in passato, e del tutto controcorrente rispetto a quanto succede in altre aree della moda, abbigliamento e pelletteria in primo luogo. Per i prodotti più vicini al marchio e agli stilisti, settori che danno maggior lustro, e dunque importantissimi per l'immagine, i grandi marchi tendono a richiamare le licenze e a produrre direttamente. Succede nell'abbigliamento, da Armani a Prada a Gucci. E anche nella pelletteria.
Situazione inversa per gli occhiali. Qui, al contrario, le maison tendono ad affidare all'esterno. E il motivo è presto detto.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici va rilevato che il valore della produzione mondiale del settore occhiali è rimasto abbastanza stabile nel 2002, attorno a 7.500 milioni di euro. Ciò vale anche per la produzione italiana, stimata attorno ai 1.900 milioni, e la quota pari al 25%. I top 5 produttori per numero di marchi in portafoglio, ovvero sia in licenza che in proprietà, vedono al primo posto Metzler International, con 19 marchi, seguita da Safilo, con 18, Luxottica con 16, Marcolin con 15 e infine De Rigo con 13.
Vedi tabella che segue
Estratto da Affari & Finanza del 5/05/03 a cura di Pambianconews