Mantenere gli stessi ricavi del 2002 e migliorare di un punto il risultato operativo passando dal 7 all'8 per cento del fatturato. Sintetizzati in questo modo gli obiettivi del gruppo Marzotto per il 2003 potrebbero sembrare modesti. Anche perché l�azienda di Valdagno ha chiuso il 2002 con un giro d�affari di 1,788 miliardi di euro, appena l�1,8 per cento in più dell'anno precedente. E dunque si potrebbe avere l�impressione che la meta coincida con la rinuncia alla crescita.
In realtà il traguardo delineato dall'amministratore delegato Antonio Favri è più ambizioso di quanto non possa apparire a prima vista.
Insomma, accrescere l�utile operativo di 20 milioni di euro non è un�impresa facile. Perché vuol dire, ad esempio, ridurre di 40-50 milioni l�indebitamento che ha raggiunto i 628 milioni di euro. Lo stesso debito che dovrà essere ribilanciato con l�obiettivo di risultare per il 50 per cento a medio-lungo termine. Contemporaneamente Favrin si propone di dismettere asset non strategici per una ventina di milioni di euro continuando a lavorare di lima per rendere più efficiente la gestione industriale. Una discorso che vale sia per l�abbigliamento sia per il comparto tessile.
Ce n�è abbastanza, dunque, per giudicare strategico il ruolo di Valentino nel generare le fortune della Marzotto per i prossimi anni. Lo conferma il fatto che la crescita del 3,4 per cento del fatturato di gruppo registrato nel primo trimestre di quest'anno (544 milioni di euro) sia stata determinata dal consolidamento della griffe romana. Ma non basta. Perché, come ha sottolineato Norsa, Valentino ha un giro d�affari che non rende ragione alla notorietà del marchio. I ricavi di un brand conosciuto in tutto il mondo sono di appena 136,8 milioni di euro. Noccioline rispetto ad Armani o a Prada. E allora?
«Vogliamo salvaguardare il mito Valentino», spiega Norsa, «e puntiamo a un cambiamento dell'immagine senza strappi con il passato».
Quanto al prossimo futuro Norsa conferma che Valentino intende raggiungere il break even nel 2004. Secondo l�amministratore delegato della società, infatti, il risanamento dell'azienda che nel 2002 ha pesato negativamente per oltre 7 milioni di euro sul bilancio Marzotto, continuerà nel corso di quest'anno nonostante le prospettive poco incoraggianti dell�economia: «Fra i nostri obiettivi del 2003», ha detto, «c�è il miglioramento della redditività».
Estratto da Affari & Finanza del 28/04/03 a cura di Pambianconews