Fratelli Rossetti inaugurerà entro il 2003 un nuovo negozio nel cuore di Beirut. Prosegue inoltre l'operazione di ampliamento e ristrutturazione dei negozi Rossetti italiani ed esteri, che hanno rinnovato il loro look negli ultimi quattro anni. «Per il mercato della calzatura non si prevede un futuro facile», spiega Diego Rossetti, «noi abbiamo il vantaggio di essere molto forti in Italia e quindi esenti dai grandi scossoni dei mercati esteri».
Il 50% della produzione Rossetti è destinata al mercato nazionale, anche se ci sono degli ingressi in nuovi mercati come nel dell'apertura a Beirut: «Il mercato libanese è molto interessante, dopo tanti anni si è tornati a considerarlo come una piccola Svizzera e la ricca clientela araba che si sta trasferendo a Beirut ci ha convinto che era il momento giusto per tentare l'avventura».
«Il fatturato del 2002 è stato di 55 milioni di euro mentre l'utile dovrebbe chiudersi attorno al milione e mezzo di euro». Ma qual è la ricetta per sopravvivere alla forte crisi in atto? «Per quanto ci riguarda sicuramente aiuta il fatto di essere un calzaturificio completamente indipendente», precisa Diego Rossetti, «tutte le nostre scarpe sono realizzate internamente e anche i designer sono inseriti in un ciclo produttivo aziendale che ci permette di gestire i tempi morti e ottimizzare le risorse».
Estratto da Affari & Finanza del 14/04/03 a cura di Pambianconews