Sinv, tra i più grandi player italiani nel business delle licenze, fino ad oggi specializzato nello sportswear, vuole crescere nel pr�t-à-porter. La strategia è quella di acquisire partecipazioni di minoranza con le maison. «L'obiettivo è di avere un fatturato realizzato per il 50 per cento da licenze vere e proprie e per l'altra metà con licenze di marchi a cui partecipiamo con quote di minoranze», spiega Ambrogio Dalla Rovere, presidente della holding. In funzione di questo piano di sviluppo Sinv amplia le strutture produttive e commerciali. Ha messo in cantiere per questi prossimi due anni investimenti per 15 milioni di euro che riguardano l'ampliamento delle parti produttive della società storica del gruppo, Sportswear International, un nuovo building di rappresentanza del gruppo e l'ampliamento dello showroom milanese.
«Abbiamo tante licenze nello sportswear racconta Ambrogio Dalla Rovere, con i suoi modi cordiali e con il basso profilo di chi alle parole preferisce i fatti, e siccome con le maison abbiamo dei rapporti ottimali, pensiamo che nel giro di alcuni mesi faremo partire anche delle collaborazioni che riguardano il pr�t-à-porter. Crediamo molto allo sviluppo di questo segmento anche per completare l'offerta dei prodotti presso i nostri clienti, alcuni dei quali vorrebbero aprire dei negozi Sinv e avere tutti i marchi che produciamo su licenza».
«I nostri sforzi nell'immediato sono concentrati sul consolidamento di Dkny Jeans e Red Valentino. L'obiettivo per quest'ultimo è di fatturare, in cinque anni di attività, 300 milioni di euro, racconta Francesco Dalla Rovere. Mentre sul fronte distributivo rafforziamo il mercato europeo, con filiali dirette. A breve ne apriremo una a Londra». II core business di Sinv per ora è rappresentato dallo sportswear gestito da Sportswear International, la società storica del gruppo, che produce e distribuisce su licenza Moschino Jeans (di cui detiene il 30%), Krizia Jeans e Voyage Passion (di cui detiene il 20%). Sinv ha chiuso il 2002 con 141 milioni di euro (+7%) con un export pari al 58% che a fine 2003 arriverà al 67%.
Estratto da Affari & Finanza del 14/04/03 a cura di Pambianconews