Per l'industria dell'arredamento si avvicina la svolta: gli imprenditori, ancora spaventati dopo un 2002 molto difficile, si mostrano cauti. Alcuni di loro evitano perfino di pronunciare la parola «ripresa», ma sono in molti ad ammettere, seppur a bassa voce, che «l'aria sta effettivamente cambiando». Del resto le primissime indicazioni raccolte ieri all'apertura del Salone del mobile, sono incoraggianti.
«In Fiera, spiega Rosario Messina, presidente di Cosmit, l'ente organizzatore della fiera, sono presenti nel complesso 2.160 espositori, il 20% dei quali stranieri. Non abbiamo avuto né disdette né rinunce di alcun genere. I buyer sono presenti in misura massiccia: durante la settimana del mobile ci attendiamo in Fiera un afflusso di almeno 180mila visitatori, come lo scorso anno. Molte aziende stanno già acquisendo ordini. è chiaro che per avere un bilancio più preciso bisognerà attendere qualche giorno, ma per essere un periodo di bassa congiuntura siamo tutti molto fiduciosi».
L'Italia è il primo Paese al mondo nelle esportazioni di mobili e secondo, alle spalle della Germania, in quanto a produzione. Dopo dieci anni di crescita ininterrotta, nel 2002 il settore ha registrato una contemporanea battuta d'arresto per fatturato (22.791 milioni di euro, -2,1% sul 2001) ed export (11.238 milioni, -3,8%). «Un risultato deludente, commenta Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, ma in linea con uno scenario economico non brillante e fortemente condizionato dall'incertezza».
Vedi tabella che segue sull'esportazioni di mobili delle regioni
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10/04/03 a cura di Pambianconews