Mentre la Borsa punisce i titoli del lusso, L'Oreal, il colosso mondiale della cosmetica, smentisce gli analisti e nel primo trimestre del 2003 aumenta i ricavi del 10,4 per cento, escludendo l'effetto dei cambi. E proprio adesso che le truppe americane sono in vista di Bagdad, traballa l'equazione fra conflitto e caduta dei consumi più esclusivi. Il mercato, dunque, potrebbe essersi lasciato sedurre da analisi venate d'emotività. Le stesse analisi che negli ultimi trenta giorni hanno castigato a Piazza Affari titoli come Tod's (-12,2 per cento) e Bulgari (-9 per cento). Mentre all'estero una severa correzione è toccata a Lvmh (-6,8 per cento da inizio marzo) e soprattutto a Ppr (-16,4 per cento).
Insomma, mercati ed economia reale oggi non sarebbero in sintonia. Lo conferma una ricerca della Mc Cann Erikson Italia, dalla quale risulta che gli italiani non hanno rinunciato al lusso e che la forte tendenza a rimuovere gli orrori della guerra sta spingendo i consumatori verso acquisti lussuosi ma meno ostentati. Una propensione, osserva Stefano Rallo, responsabile pianificazione strategica di McCann, che si traduce in una forte spinta per i consumi di classe legati alla casa. Si apre quindi uno spiraglio interessante per i mobili e le lampade di design, le cucine capaci di integrare hi-tech e stile.
Riguardo all'abbigliamento e agli accessori che costituiscono il nocciolo duro del lusso e del made in Italy, gli esperti di McCann rilevano un'altra tendenza importante. Il bombardamento di notizie ansiogene legate alla guerra da una parte provoca il desiderio di allontanarsi dal mondo reale. Mentre dall'altra crea una predisposizione all'acquisto di prodotti nuovi, originali, non ancora visti.
Estratto da La Repubblica del 4/04/03 a cura di Pambianconews