Simbolo della storia e del gusto british, Ballantyne oggi parla italiano. Anzi, ha l'accento fiorentino da quando Alfredo Canessa, proprietario del maglificio Malo poi ceduto a It holding, è diventato presidente di questa storica azienda.
In questo gruppo di 1.700 addetti, dove si sviluppa la filiera verticale completa del cashmere Ballantyne è il nome più noto. «Un gigante che ha dormito per 25 anni», spiega Canessa, che con il direttore creativo Massimo Alba si è assunto il compito di risvegliarlo.
Un'impresa difficile? «Certamente, perché si tratta di rendere moderno un nome del quale vogliamo però sottolineare la profonda autenticità, mettendo in risalto le sue caratteristiche. Quindi, massima enfasi alla maglieria e intarsio che è stata inventata qui con le famose lavorazioni a rombi. Esaltazione di ogni procedimento artigianale e restyling totale del prodotto. A cominciare dall'etichetta».
«Con una collezione completa, messa a punto anche nell'uomo presentato il gennaio scorso, contiamo di completare in tre anni una rete vendita ottimale: 500 punti vendita per uomo, 600 per donna. Più i nostri flagship store: al momento ne abbiamo due in Giappone e in agosto ne apriremo un altro a Tokio. Uno a Londra, in Bond Street, che sarà completamente ristrutturato e a luglio ne apriremo un altro a Notting Hill. Rifaremo anche quello di New York, e per il 2003, commenta Canessa, mi sembra abbastanza».
Estratto da CorrierEconomia del 24/03/03 a cura di Pambianconews