Sergio Tacchini, uno dei brand che hanno fatto la storia del tennis italiano e che ancora resistono. «Da tempo abbiamo abbandonato gli Usa, precisa Sergio Tacchini, presidente della società, perché è un mercato difficile e dove avere una posizione marginale non ha senso e ci siamo concentrati su altre aree. In Giappone abbiamo aumentato la nostra posizione, grazie a una joint-venture di cui deteniamo il 51% per la produzione e distribuzione dei nostri prodotti. Siamo poi presenti in Canada, Argentina e stiamo rivedendo la nostra presenza in Brasile. Infine, stiamo per concludere un importante accordo in Cina».
L'Europa resta comunque il mercato di riferimento,con l'Italia in testa, seguito da Francia, Uk e Spagna, paesi dove a partire dal '91 sono stati aperti negozi monomarca.
Il 2002 è stato un anno di riorganizzazione e in termini di fatturato il gruppo ha accusato una leggera flessione di circa il 2 per cento. Ma accanto all'abbigliamento sportivo, da qualche stagione la strategia di diversificazione del prodotto si è allargata al segmento dell'abbigliamento casual della Sergio Tacuhini Spa per il quale sono state create delle lineee si è investito in settori no-core, selezionando strategicamente licenziatari che garantiscono coerenza di immagine (Luxottica per gli occhiali, Lieme Spa per la pelletteria, Henkel Morris per i profumi).
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore del 22/03/03 a cura di Pambianconews