In Italia avanza la Spagna. A partire dal colosso Zara, firma principale del gruppo Inditex, geniale invenzione del galiziano Amancio Ortega, 1.500 negozi in tutto il mondo dall'Islanda, alla Russia, a Israele. Obiettivo 2003? Espugnare il mercato italiano. A un anno dalla prima apertura, il megastore Zara su quattro piani in corso Vittorio Emanuele a Milano, il bilancio è eccezionale: oltre il 100% in più del previsto, con un pareggio annuale, calcolato dai 13 ai 20 milioni di euro, raggiunto nei primi mesi. Forte del risultato, il gruppo giocherà la scommessa più importante a ottobre con l'apertura del megastore Zara di 2.500 metri quadrati a Roma per il quale è stata scelta Piazza Chigi, di fronte al Parlamento, dieci vetrine direttamente su via del Corso.
Nella stesa categoria di Zara, c'è Mango che dopo Bologna e Cagliari aprirà a Roma e Sanremo, mentre nella moda bambino i marchi sono Secopal (30 negozi) e Neck & Neck (sei negozi a Palermo con il progetto di espandersi al Nord). Un'altra tendenza è quella di aprire negozi bandiera con la grande distribuzione nei multimarca di tutta la Penisola. E' il caso di Camper calzature, con negozi propri a Milano, Bologna, Roma. E delle T-shirt «cult» di Custo Barcelona, che ha aperto l'estate scorsa un negozio di proprietà a Perugia (in previsione Milano e Roma), ma è presente in 500 punti vendita in tutta la Penisola.
Un modello simile sarà quello seguito da Agatha Ruiz de la Prada, artista prima che creatrice di moda, personaggio prima che imprenditrice, che a giugno inaugura uno spazio di 400 metri quadrati a Milano in via Maroncelli, a due passi da Corso Como. Giro d'affari di 500 milioni di euro in Spagna dove è distribuita nei corner nella catena di «El Corte Inglés», grazie a un accordo chiuso pochi giorni fa, in Italia Agatha avrà vestiti e accessori in vendita in tutti i piani dei grandi magazzini Coin.
Estratto da CorrierEconomia del 24/03/03 a cura di Pambianconews