Brunello Cucinelli, titolare dell'omonima azienda umbra produttrice d'abbigliamento e specializzata in cachemire vive a Solomeo un antico borgo vicino ad Assisi che si è comprato vent'anni fa e nel quale ha investito dodici milioni di euro per creare nel maniero quella che chiama «azienda modello, dove al primo posto ci sono la felicità e il rispetto per chi vi lavora». Sta ultimando la costruzione di una nuova fabbrica, poco lontana dal feudo ristrutturato dove ha investito altri dieci milioni di euro, e entro breve coronerà il suo sogno, un ginnasio in stile ateniese.
Il bilancio è in crescita: nel 2000 l'azienda fatturava 46,9 milioni di euro (utile netto 1,9 cresciuto del 77% rispetto all'anno precedente), nel 2001 il fatturato ammontava a 56,98 milioni (utile netto 2,65 milioni) e l'anno scorso, con una crescita del 9,68%, il fatturato ha raggiunto 62,50 milioni (utile netto 3,10). Per il 2003 l'azienda prevede un fatturato di 69 milioni di euro con un incremento del 10,40%. Il 63% del giro d'affari è prodotto dall'export.
Quali sono i mercati che in questo momento la interessano di più? «Russia e Sud America che in questo momento producono il 3,5% del fatturato. Nel giro di due anni contiamo di far crescere la cifra di 7/8 punti» . Come mai avete solo tre monomarca (Porto Cervo, Capri e Saint Tropez)? «E' una nostra politica, i monomarca sono per le grandi firme, noi preferiamo dei corner nei multimarca».
Estratto da Affari & Finanza del 24/03/03 a cura di Pambianconews