Franco Pianegonda è la dimostrazione che conoscere le regole è cosa buona e giusta, ma superarle, e forse fare il contrario, è ancora meglio. In controtendenza assoluta rispetto al settore, il cui stato di malessere è accentuato dall'ingresso della Cina che a Shanghai ha perfino lanciato una fiera dell'oro, Pianegonda ha esordito con una strategia di marketing e di comunicazione precise, molto affini a quelle della moda: politiche di marchio, comunicazione pubblicitaria, affidata alla sorella Maria Luisa, una rete di negozi monomarca dove il suo particolare stile può affermarsi senza correzioni e mediazioni.
Oggi i flagshipstore sono 20: 14 in Italia, sei tra Grecia, Spagna e Francia, tutti nelle vie più eleganti e note dello shopping. Altri sono in fase di realizzazione a Madrid, Londra, New York e Tokio, in questo particolare periodo di espansione che, nello scorso anno, ha portato l'azienda a selezionare 44 tra area manager, responsabili di punti vendita, visual merchandiser, corrispondenti commerciali per l'estero.
«Siamo un brand a livello mondiale, spiega Franco Pianegonda, e il nostro gruppo conta 120 dipendenti, pur essendo affidato il 90% della produzione a terzisti del settore orafo vicentino». Con un fatturato di circa 30 milioni di euro e forte di un accordo partecipativo con la Nordest merchant spa, la banca d'affari del gruppo Banca popolare di Vicenza, Pianegonda sta rafforzando la rete distributiva monomarca senza trascurare i multibrand. «In Italia siamo presenti in 500 punti vendita, all'estero in 40 gioiellerie di primissimo livello, ma il nostro obiettivo per il 2003 è raddoppiarle per arrivare a quello che ritengo il numero ottimale: 200, 250 in tutto il mondo».
Estratto da CorrierEconomia del 10/03/03 a cura di Pambianconews