Tra un cliente e un nuovo campionario, i produttori italiani di tessuti di qualità, riuniti a Cernobbio per il tradizionale appuntamento stagionale di Ideabiella (fino a domani a Villa Erba la 49esima edizione), si confrontano con un mercato in difficoltà e con i consumi in crisi, parlano della congiuntura economica internazionale, degli effetti negativi di una possibile guerra in Irak, discutono della situazione del settore e della struttura d'impresa nel nostro Paese. Pochi sorrisi, ottimismo di circostanza e molti musi lunghi.
I risultati dell'indagine condotta da Ideabiella fra i propri associati, una sessantina di aziende fra le realtà più rappresentative del tessile maschile italiano di fascia alta, evidenziano un significativo peggioramento rispetto all'anno precedente, e confermano le preoccupazioni degli operatori manifestate nell'appuntamento dello scorso autunno: il fatturato complessivo è passato dai 2.221 milioni di euro del 2001 ai 2.021 milioni di euro del 2002, con una diminuzione del 9 per cento.
Divergente l'andamento fra il comparto laniero e quello riguardante la lavorazione di seta, cotone e lino. Di segno positivo, seppur limitato, il fatturato, pari a 99 milioni di euro (+2,16%), l'export, pari a 49 milioni (+0,5%) e il numero di metri di tessuto fatturato pari a 1,46 milioni (+3,22%) del comparto seta-cotone-lino. Mentre nella lana (che pesa per il 95% sul giro di affari del campione esaminato) il fatturato è diminuito del 9,51% attestandosi su 1.922 milioni di euro, mentre l'export è diminuito del 10,34% e il numero di metri di tessuto fatturato è sceso a 95,7 milioni (-6,67%).
«I dati consuntivi 2002 hanno purtroppo superato, in negativo, i nostri timori, dice Paolo Zegna, presidente di Ideabiella. L'inversione di tendenza, che ci auguravamo per la seconda parte del 2002, non c'è stata, e viene ulteriormente pregiudicata dal crescere dei pericoli di guerra. Per la prima volta, inoltre, in periodo di crisi, si registra un sensibile calo degli investimenti, mentre si è avuta una tenuta sostanziale dell'occupazione».
Estratto da Il sole 24 Ore del 4/03/03 a cura di Pambianconews