Il closing, con l'effettivo passaggio del 55% delle azioni B&B al fondo Opera, è avvenuto il 20 febbraio, ricalcando quanto annunciato a dicembre. Ma dai contratti firmati dal chief executive di Opera Renato Preti e dalla famiglia Busnelli, proprietaria della storica azienda di arredo-design, emergono alcune novità. Il fondo promosso da Bulgari ha realizzato l'operazione interamente a leverage, cioè con capitali di debito. Al tavolo della trattativa vi era infatti anche un pool di banche costituito da Bnl, capofila e banca agente, Interbanca e Ubm.
Gli istituti hanno messo a disposizione della newco Disegno spa (veicolo di Opera per l'acquisizione) 116 milioni sotto forma di acquisition debt a fronte di un pegno sulle azioni e un piano di rientro a otto anni. Le banche hanno poi erogato altri 46 milioni per la capitalizzazione della newco e gli investimenti che la B&B dovrà sostenere. L'entità della cifra sborsata mette in evidenza come B&B sia stato valutato da Opera come un marchio del settore lusso che ha ancora ampi margini di crescita.
Circa 35 milioni (oltre a 15 milioni in cassa alla società) sono già stati stanziati per il progetto di apertura di 25 negozi nel mondo (Parigi, Madrid e Los Angeles tra il 2003 e il 2004). è pronta anche la nuova squadra di vertice con Giorgio Busnelli presidente e ceo, e tre amministratori delegati: Maurizio Mazzucchelli, Emanuele Busnelli e un manager espressione di Opera in via di selezione
Estratto da Il Mondo del 28/02/03 a cura di Pambianconews