Nell’ultimo periodo le società attive nella produzione di vestiario e di prodotti di alta gamma hanno subito una battuta d’arresto, e i vertici delle maggiori aziende, in alcuni casi, sono stati costretti a rivedere al ribasso le previsioni di crescita. Il management di Gucci, ad esempio, nel corso di un incontro con gli analisti, ha dichiarato che a causa della difficile situazione economica la controllata Yves Saint Laurent raggiungerà il break even nel 2005 anziché nel 2004.
Ci sono però aziende controcorrente. L’amministratore delegato di Bulgari, Francesco Trapani, nel caso in cui sia scongiurato lo scenario peggiore ossia lo scoppio di una guerra in Medio Oriente, auspica ad un 2003 eccezionale e di grande crescita per l’azienda di gioielleria romana. I vertici di Lvmh prevedono, anche per l’esercizio in corso, margini in sensibile crescita, dopo aver reso noto un Mol 2002 in rialzo del 25% rispetto al 2001.
Sebbene le maggiori banche d’affari raccomandino cautela sui titoli del comparto moda, le stesse ammettono che esistono interessanti occasioni di acquisto come, ad esempio, le azioni Gucci che ora navigano sotto i 90 euro; nel 2004, infatti, l’azionista di riferimento della società fiorentina Ppr dovrà onorare l’impegno preso di lanciare un’opa sull’intero capitale per un corrispettivo pari a 101,5 dollari ad azione (agli attuali tassi di cambio circa 94 euro).
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore – del 22 febbraio a cura di Pambianconews