è pronta la nuova squadra di vertice che dovrà traghettare la griffe Valentino al turnaround e al raddoppio del fatturato che nel 2002 è stimato a 141 milioni. Il cda Marzotto di inizio febbraio ha infatti nominato Matteo Marzotto chief operating officer, con la responsabilità dello sviluppo dei prodotto, al posto di Fabio Giombini. L'erede della famiglia di Valdagno affiancherà l'ad Michele Norsa e il presidente Antonio Favrin. Luca Coin, ex cfo di Malgara Chiari & Forti, sarà invece capo della finanza di Valentino, mentre Alessandra Carra (ex Bain) seguirà il marketing.
La situazione di partenza è il bilancio 2002 che non risente ancora in pieno della nuova politica (l'acquisizione è di giugno). I ricavi sono stimati in aumento del 6,4%, il mol sarà in diminuzione ma avrà la stessa incidenza sul fatturato e le perdite nette saranno probabilmente superiori (28,5 milioni) per oneri straordinari. Il 2003 sarà però l'anno della ristrutturazione, con la riorganizzazione delle sedi ora divise tra Torino, Roma e Valdagno.
E avrà come cardini accordi di licenza con partner di peso (per gli orologi c'è già un contratto con Bulgari e Quadrante), nuovi negozi, consolidamento del Giappone (vale 30 milioni) e una politica di riduzione dei prezzi. Ma la partita 2003 di Marzotto si gioca con tutta la divisione abbigliamento (88% dei ricavi) che perde terreno. La scadenza della licenza Gianfranco Ferré con It holding impone una revisione che potrebbe partire con un taglio degli addetti che, secondo fonti sindacali, potrebbe toccare un centinaio di persone.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Mondo del 14/02/03 a cura di Pambianconews