Viene inaugurata oggi a New York dal viceministro Adolfo Urso, nel pieno della Fashion Week, la mostra Fashion, Italian Style, grande tributo allo stile e all'industria italiana della moda, che rimarrà aperta al pubblico fino al 12 aprile presso il Museo del Fashion Institute of Technology (FIT).
''Si tratta di un evento straordinario � ha sottolineato Urso � il più importante mai realizzato negli USA a sostegno della moda italiana, un nuovo passo verso il #fare sistema' che ci porterà ad essere più forti e più competivi sui mercati internazionali''.
La mostra è una delle iniziative più prestigiose previste nel 2003 dal progetto Italia � Life in I style, promosso dal Ministero delle Attività produttive e dall'Ice in collaborazione con le associazioni di categoria che compongono il tavolo Moda – tessile-abbigliamento, calzature, occhialeria, oreficeria e cosmesi – in un inedito e significativo modello di collaborazione tra pubblico e privato.
''L'evento di New York – ha ricordato il viceministro Urso – testimonia l'impegno del governo nei confronti del settore; l'esecutivo ha infatti predisposto un pacchetto a sostegno del settore moda tessile, abbigliamento e calzature. Il Ministero, utilizzando il quick response, ha disposto l'erogazione di agevolazioni per investimenti nelle tecnologie telematiche ed informatiche, per un ammontare di circa 54 milioni di euro, e sta definendo un bando telematico per �reti virtuali di distretti industriali a sostegno della filiera produttiva del tessile-abbigliamento e del mercato tessile� per altri 36 milioni e il Regolamento per l'attuazione dell'art. 49 della Legge 448 per contributi ai nuovi stilisti di 2,5 milioni. Ma l'aspetto più significativo � ha concluso Urso – risiede nello stanziamento di due milioni di euro con i quali si apre una strada che permetterà di finanziare i campionari come un elemento di innovazione tecnologica''.
La mostra Fashion, Italian Style, con 300.000 euro di stanziamento pubblico, promette di diventare un evento particolarmente significativo per la moda italiana perchè per la prima volta gli americani potranno “toccare con mano” la filiera che sottende il prodotto e che sta diventando sempre di più un modello da imitare. ''Sarà un vero e proprio viaggio attraverso la complessità del sistema produttivo italiano della moda'' afferma Roberto Luongo, direttore della rete USA dell'Ice. ''Realtà unica e irripetibile da cui nascono le migliori espressioni di artigianalità, stile, design ma anche una continua spinta all'innovazione e all'utilizzo delle più moderne tecnologie''.
Valerie Steele, responsabile del Museo del FIT, autorità riconosciuta nel mondo della moda in Usa e appassionata sostenitrice dello stile italiano è la curatrice della mostra. ''Il successo dell'Italian Style � afferma Steele � deriva in larga parte dall'unicità del sistema industriale italiano caratterizzato da una lunga tradizione artigianale di alta qualità e dalla moderna integrazione verticale della produzione: dalla materia prima al prodotto finito''.
Fashion, Italian Style è organizzata in tre diverse sezioni che presentano il meglio della produzione italiana dell'abbigliamento, dei tessuti e degli accessori, selezionato da Steele alla ricerca delle ragioni per cui lo stile italiano continua a fare scuola nel mondo. Pezzo forte della mostra sono gli oltre 100 capi di abbigliamento – provenienti dalla collezione del FIT, da collezioni private e dagli atelier italiani – dei più noti stilisti italiani del Ventesimo secolo: Armani, Dolce e Gabbana, Prada, Versace, Biagiotti, Curiel, Missoni, Krizia, Brioni, etc, oltre ai più giovani Alessandro dell'Acqua, Ennio Capasa, Antonio Marras. Accanto ai grandi nomi, anche piccole e medie realtà imprenditoriali, esempi fortemente rappresentativi di eccellenza produttiva di nicchia.
La mostra propone anche una retrospettiva storica dedicata a stilisti quali Walter Albini, le sorelle Fontana, Emilio Pucci, con qualche pezzo d'eccezione come le scarpe create da Ferragamo per Marylin Monroe.
Una parte rilevante della mostra è dedicata ai tessuti, di cui viene sottolineata ancora una volta l'alta qualità, di fondamentale importanza per il successo della moda italiana. La mostra è anche un tributo alle maggiori aziende manifatturiere del settore attraverso una selezione della migliore produzione firmata Boselli, Marzotto, Solbiati, Zegna e altri.
I visitatori potranno seguire il processo di produzione tessile e vedere, infine, come il tessuto viene interpretato nell'abito dallo stilista.
Gli accessori, in particolare le borse e le scarpe, ma anche gioielli, sciarpe, guanti e occhiali, giocano da tempo un ruolo importante nella moda italiana e a loro viene riservata un'intera galleria. Le baguette bags di Fendi, i portafogli in tessuto di Roberta di Camerino, le borse Gucci con manici di bamboo e le femminilissime scarpe di Cesare Paciotti, insieme a quelle diventate vere e proprie icone di Ferragamo, sono solo alcuni degli oggetti in mostra.
Significativa anche la scelta della location: il FIT, infatti, è una delle più importanti scuole di moda del mondo, con sede nell'esclusivo quartiere di Chelsea a Manhattan.
La mostra sarà illustrata da un catalogo curato da Valerie Steele e pubblicato dalla Yale University Press.