Burberry, l'azienda fondata nel 1856 da Thomas Burberry ha subito un notevole cambiamento negli ultimi cinque anni, passando da marchio un po' sbiadito, conosciuto solo per i suoi impermeabili, a nome riconosciuto internazionalmente come brand di lusso. Analisti e osservatori del mondo della moda concordano che la trasformazione di Burberry sia da attribuire principalmente a Rose Mary Bravo, amministratore delegato dell'azienda dal 1997. Bravo, ha rilanciato Burberry mettendo in piedi un nuovo team di designer, ora guidati dall'ex Gucci Christopher Bailey, che oltre ad ampliare le esistenti linee uomo e donna ha lanciato nuove linee come quella per bambini e ha prodotto una linea sempre più folta di accessori. Bravo ha anche riorganizzato la distribuzione e ha stipulato nuovi accordi di licenza (orologi Fossil, occhiali Safilo e profumi Inter Parfume) per impostare una strategia mirata soprattutto alla crescita.
Nei nove mesi conclusi a dicembre il fatturato di Burberry è cresciuto del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un risultato reso ancora più brillante se messo a confronto con le scarse performance di altri grandi nomi del lusso che lo scorso anno hanno risentito del rallentamento dell'economia. Al rilancio del marchio è seguita la quotazione in Borsa la scorsa estate quando il gruppo inglese Guy ha messo sul mercato il 23% di Burberry raccogliendo 440 milioni di dollari.
Gli analisti, comunque, restano ottimisti. Morgan Stanley sostiene che Burberry abbia ancora molto spazio per crescere. In un report dello scorso novembre, infatti, sosteneva che «Burberry ha un forte potenziale di crescita attraverso i prodotti, la distribuzione e diverse aree geografiche».
Estratto da CorrierEconomia del 10/02/03 a cura di Pambianconews