Nick Hayek junior da gennaio è al timone dello Swatch group, il più potente gruppo di orologi svizzero. A lui tocca il difficile compito di eguagliare il padre, Nicholas, che ha inventato il fenomeno degli orologi belli e alla moda come un abito da indossare e alla portata di tutti. Ma le previsioni di Swatch sono mediamente negative, come per tutto il comparto degli orologi, e occorre diversificare. Così Nick ha messo a fuoco la sua strategia: potenziare le aziende elettroniche del gruppo, iniziando una marcia d'avvicinamento al mondo dell'automobile, nel quale Nicholas senior aveva cercato inutilmente di inserirsi con il rivoluzionario progetto Smart, poi acquisito da Daimler Chrysler.
Sembra infatti che adesso Swatch group abbia pronto un motore ibrido di grande efficienza a basso costo. «L'industria elettronica è assolutamente vitale per noi. Innanzitutto per l'orologeria, certo, ma anche in altri settori«, conferma al Mondo Hayek. «è un buon business, the potrà anche avere alti a bassi, ma rappresenta il futuro e la possibilità di dialogare con altri settori. Come quello dell'automobile, certo«.
In più Nick Hayek ha appena messo a punto un deal di importanza strategica: ha acquistato la Sid Sokymat identifikations-komponenten, che produce transponder (ricetrasmettitori) per i dispositivi di immobilizzazione delle automobili, basati su circuiti elettronici forniti dallo stesso Swatch group. Appare ora chiaro che il figlio proseguirà la politica aggressiva e di acquisizioni che ha caratterizzato il padre (in Svizzera circolano tra l'altro voci di un interesse di Swatch per Frank Muller, il noto produttore di orologi d'alta gamma).
Estratto da Il Mondo del 7/02/03 a cura di Pambianconews