Tom Ford, direttore creativo di Yves Saint Laurent, sta riuscendo a rivitalizzare il marchio francese, a renderlo, come si dice in gergo modaiolo, #'cool''. L'equilibrio tra tradizione e innovazione sembra che funzioni nel restyling di quello che è stato uno dei marchi più gloriosi nella storia della moda.
II brand francese, da fine #99 nel gruppo Gucci, è ancora un business dalle dimensioni ridotte, ma, che come sostiene l'avvocato Domenico De Sole, presidente del gruppo, ha le potenzialità per diventare il secondo marchio più importante della conglomerata del lusso insieme a Gucci che oggi ha un giro d'affari di circa 1,5 miliardi di euro.
La strada è lunga e impegnativa, ma il brand, secondo quanto affermano gli analisti, è partito con il piede giusto. I ricavi dell'anno scorso dovrebbero attestarsi sui 139 milioni di euro (+37%), secondo le stime di Merril Lynch che prevede una perdita operativa lorda di 65 milioni di euro (-15%) che, sempre secondo la banca d'affari americana, dovrebbe recuperare terreno quest'anno, portandosi a 18 milioni di euro, mentre i ricavi dovrebbero arrivare ai 187 milioni (+34%).
L'abbigliamento è prodotto dall'azienda Mendes acquisita dal gruppo Gucci e che già produceva Yves Saint Laurent. In quanto a licenze esterne c'è solo quella degli occhiali, prodotti e distribuiti da Safilo, e quella dei profumi che fanno capo alla divisione YSL Beautè, di proprietà del gruppo. «E' stato un grosso lavoro eliminare le licenze, che ha comportato un taglio del 70% delle entrate, commentano dal gruppo. Ma un grande lavoro è stato fatto anche sui negozi».
Estratto da Affari & Finanza del 3/02/03 a cura di Pambianconews