La battaglia di Milano è scoppiata all'improvviso, ma non per caso, e oggi si cominciano contare i feriti e a valutare i danni. Anche se, trattandosi di moda e di fiere della moda, si preferisce parlare in tono euforico di nuove strategie, nuovi look, nuovi concept, futuri radiosi. Si è rotta dopo dieci anni l'alleanza di Momi, il salone del pr�t-à-porter femminile di fascia medio alta, e subito i due ex-soci hanno rispolverato i vecchi marchi che avevano nel cassetto: Modit, organizzata da Efima, il braccio fieristico di Sistema moda Italia e Milanovendemoda, gestita da Expo Cts (l'Unione commercio e turismo).
«Per il nostro partner organizzare fiere è un business, una vendita puramente commerciale di metri quadri. Per noi è un operazione più complessa di comunicazione e di immagine che dovrebbe avere dei risvolti culturali. Per questo, anche se non ci fossimo separati, avremmo dovuto comunque riprogettare il salone», specifica Piero Costa, direttore di Smi. Simonpaolo Buongiardino, amministratore delegato di Expo Cts, non raccoglie la critica ma si dichiara soddisfatto per gli obiettivi raggiunti e afferma: «Guardiamo al futuro con serenità e già lavoriamo ai nuovi progetti che prevedono iniziative di avanguardia e ad alto contenuto di comunicazione».
Tonino Perna, presidente di It holding, ribadisce: «A Firenze il prodotto di alta gamma, esaltazione anche dell'artigianalità, della qualità intrinseca. A Milano il prodotto fashion, anticipatore, che in questo momento deve estendersi anche a realtà contigue come la gioielleria. La moda come tendenza non riguarda più soltanto l'abbigliamento e di questo devono rendersi conto gli addetti ai lavori nell'organizzare le diverse manifestazioni». Anna Molinari, che disegna Blumarine, ritiene un sintomo di grave difficoltà questa «agitazione intorno a Milano» e rimpiange la scomparsa di Momi «che riusciva a dare spazio anche all'intimo con un bella sfilata. Milano è un ambiente difficile e, anche se i fiorentini sono bravi, devono imparare a conoscere una città come questa». è più ottimista Laura Biagiotti, presidente del Comitato Leonardo oltre che stilista. Massimo Ferretti, amministratore delegato di Aeffe, commenta che, in un momento incerto, è necessario fornire certezze. «Organizzarsi al meglio e guardare alle esigenze di tutti».
Estratto da CorrierEconomia del 27/01/03 a cura di Pambianconews