Lanciare il marchio a livello globale, facendogli conquistare la quota di mercato che si addice al suo prestigio. Aumentare la sua penetrazione in particolare in Europa e Asia, facendo leva sulle alleanze che già funzionano come quella con il gruppo italiano Fratini. Tenere stretta la collaborazione e ispirazione dello stilista-fondatore, legato con le catene d'oro degli incentivi sui futuri fatturati. Così Bruce Klatsky, presidente e amministratore delegato di Phillips-Van Heusen (Pvh), pensa di far funzionare l'acquisizione della casa di moda Calvin Klein, che nei giorni scorsi ha avuto il via libera dall'antitrust americano.
«Per lanciare globalmente il marchio Calvin Klein, continua Klatsky, creeremo e commercializzeremo una nuova linea casual, elegante/informale, di abbigliamento e accessori per uomo e donna. L'operazione sarà realizzata entro 24 mesi e, secondo i nostri calcoli, ha la potenzialità di qualcosa come 1,5 miliardi di dollari di fatturato globale». La produzione globale di intimo, uno dei business più popolari e profittevoli di Klein, continuerà a restare in licenza all'americana Warnaco, che possiede anche la licenza per produrre e commercializzare jeans in Usa. In Europa e Asia invece la licenza per i jeans è del gruppo tessile toscano Fratini, che sette anni fa ha cementato il rapporto con lo stilista americano con una joint venture (di cui Ck controlla una piccola minoranza).
«Proprio la settimana scorsa ho incontrato a Milano Corrado Fratini, racconta Klatsky. Abbiamo confermato l'importante alleanza con il suo gruppo e discusso su come migliorarla. Pensiamo di aprire nuovi negozi in Europa e Asia con il marchio Calvin Klein jeanswear». Sulle prospettive del mercato, Klatsky ostenta sicurezza: «Credo fortemente nei cicli economici. Penso che siamo al fondo della crisi: comprare un'azienda a questo punto del ciclo è cogliere il momento perfetto, perché da qui non possiamo far altro che risalire. Con un marchio come Calvin Klein, siamo posizionati nel miglior modo possibile per approfittare della ripresa».
Estratto da CorrierEconomia del 27/01/03 a cura di Pambianconews