La couture è un comparto in continua espansione. A pochi giorni dall'inizio delle sfilate a Roma, la conferma che il settore tira arriva da Altaroma che annuncia tra l'altro di avere in programma il lancio della couture nel mondo con eventi che porteranno l'alta moda italiana a Beirut e a Bruxelles. Dopo la premessa che ''l'alta moda è la vetrina del made in Italy nel mondo'', la spa guidata da Stefano Dominella, neopresidente di Altaroma e amministratore unico della maison Gattinoni, annuncia che il fatturato globale annuo del settore si avvicina agli 800 milioni di euro.
Nel settore si individuano aziende di diverse tipologie: le maison dell'haute couture, di cui il 70% sfila a Roma; il comparto abiti nuziali, a cui appartengono circa cento aziende dal nord-est Italia al sud; le aziende medio-grandi che producono anche su misura (Corneliani, Abba, Hilton, Pignatelli, Canali, Zileri); le aziende medie che producono principalmente su misura (Brioni, Battistoni, Piattelli, Piombo); i micro-atelier, tra i quali sono compresi circa tremila laboratori-boutique, in tutto il mondo, gestiti da piccoli gruppi di giovani creativi che hanno recuperato la tradizione artigiana. L' intero comparto, secondo Altaroma, occupa circa 30mila addetti, ai quali vanno aggiunti settemila unita' per le lavorazioni esterne.
Dopo il successo ottenuto con le sfilate di luglio (43 presentazioni, alle quali hanno assistito 25mila persone) Altaroma annuncia di volere restituire alla couture un ruolo propulsivo nel Sistema Moda Italia, esportando all' estero le proprie manifestazioni. Gli stilisti di Altaroma saranno, dunque, ospiti ad aprile del Primo Salone della Nautica di Beirut e a maggio le stesse aziende andranno in Quatar, in occasione del celebrazioni del centenario della monarchia Althani.
Estratto da Ansa.it del 20/01/03 a cura di Pambianconews